Pasqua Ortodossa a Corfù da 250€
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28 Aprile 2019 si festeggia la Pasqua Ortodossa in Grecia
La Domenica delle Palme è il giorno in cui Corfù venne salvata dalla peste per intervento di San Spiridione nel 1630.
Le reliquie del Santo vengono portate in processione per le strade della città, con l’accompagnamento di tutte le bande musicali.
La processione comincia dalla cattedrale alle ore 11:00 e segue la linea dove una volta c’erano le mura della città, sulle quali il Santo scacciò l’epidemia. Si riunisce gente da tutta l’isola, dando un carattere festoso alla giornata.
A pranzo, nelle case e nelle taverne viene servito il piatto tradizionale del giorno, stoccafisso o baccalà.
La Settimana Santa è caratterizzata dalle funzioni, dal digiuno e dall’attesa della Resurrezione.
E’ d’obbligo visitare i monasteri di Corfù, andare nei villaggi per trovare le taverne tipiche con i tavolini fuori e sotto il sole assaggiare i piatti quaresimali, gustando il vino locale nel suo momento migliore e al calar del sole è bello andare nelle caffetterie a bere un caffè o un liquore insieme agli abitanti.
Nei monasteri il Martedì Santo sì può ascoltare l’inno di Cassianì e il Giovedì Santo i Dodici Vangeli.
Caratteristica della Pasqua Corfiota è la musica ecclesiastica polifonica che trabocca dalle chiese nelle viuzze della città.
Il Mercoledì Santo al teatro comunale si tiene un concerto di musica ecclesiastica.
Il Giovedì Santo al Duomo cattolico nella piazza del comune, si possono ascoltare i Dodici Vangeli, dove vengono accese 12 candele, spente ad una ad una con il procedere della lettura.
Il Venerdì Santo è il giorno degli Epitaffi (Sepolcri e Via Crucis) e in tutta l’isola ogni chiesa porta in processione il proprio Epitaffio per le strade della parrocchia, seguito dalle bande musicali.
Il Sabato Santo alle ore 06:00 si tiene nella chiesa di Panaghia ton Xenon l’usanza del terremoto, rappresentazione del sisma avvenuto dopo la resurrezione, come descritto dal Vangelo. Alle ore 09:00 c’è la processione di San Spiridione (patrono di Corfù), alle ore 11:00 si celebra la prima resurrezione e cadono i “botides”.
Questa rumorosa usanza iniziata in città si allargò ai villaggi e nacque sotto l’influenza veneziana.
I Veneziani avevano l’abitudine per Capodanno di buttare dalle finestre oggetti vecchi perché il nuovo anno gliene portasse di nuovi e i corfioti ripresero questa usanza applicandola nei giorni della più grande festività greca, la Pasqua.
Ai giorni nostri gli oggetti vecchi sono stati sostituiti da brocche di cotto riempite d’acqua, per fare più rumore. Un’altra spiegazione a questa usanza, è che la Pasqua si trova all’inizio di un nuovo anno vegetativo, la natura si sveglia dal letargo invernale e i frutti vengono raccolti in recipienti nuovi, mentre quelli vecchi si buttano. Dopo la rottura delle brocche, le bande si riversano sulle strade della città suonando marce gioiose, nei villaggi, dopo la Prima Resurrezione uccidono l’agnello pasquale e con il suo sangue fanno il segno della croce sulla soglia di casa.
La sera del Sabato Santo, prima di quella ortodossa, si può assistere alla messa della Resurrezione nel Duomo cattolico che termina alle ore 23:00, per consentire ai fedeli di partecipare anche a quella ortodossa.
La funzione Pasquale normalmente si tiene su un palco fuori dalla chiesa, ma nel capoluogo Kerkyra è celebrata sul palco della villa comunale con la partecipazione dell’Arcivescovo, delle bande e di migliaia di persone. La Resurrezione avviene al rullo di tamburi e fuochi d’artificio, le bande musicali attraversano tutta la città a passo svelto, suonando allegramente.
La baldoria è appena cominciata e continuerà fino al mattino, nelle case e nei ristoranti, mangiando zuppa, uova e dolci pasquali, il tutto bagnato con molto vino.
L’isola si accende, spezzando il digiuno quaresimale e festeggia la Resurrezione di Cristo.
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